martedì 6 febbraio 2018



Recensione : i Mondi del Fantasy VII di AA VV




Genere: fantasy, fantascienza, horror
Editore: Limana Umanita
Pag: 190
Prezzo di copertina: € 15







La nuova antologia dedicata al fantastico di Limana Umanita contiene 18 racconti di autori emergenti o esordienti del panorama letterario italiano, qualcuno più noto, qualcuno alla sua prima pubblicazione; sono racconti che spaziano tra generi e sottogeneri, donandoci in poche pagine storie intense e coinvolgenti.
Quel che ho riscontrato emergere in più d’un racconto è l’ironia, di certo un punto a favore dell’opera nel suo complesso.


Il fantastico è una galassia immensa: dallo sword & sorcery all’horror, dall’heroic allo steampunk. In comune hanno la capacità di mostrarci ciò che è nascosto allo sguardo e può essere raggiunto solo dagli occhi dei sognatori.



Il primo racconto è un bel fantasy classico, “Respiro” di Micol Fusca, in cui i protagonisti elfi devono sottostare alle dure regole del loro mondo. Un racconto che potrebbe essere un punto di partenza per un romanzo completo: vien voglia di saperne di più.

Segue “Il Tempio di destino”, di Alessio Del Debbio: lo scrittore viareggino ci dona uno dei suoi classici racconti fantasy ambientato in Toscana, in cui troviamo i suoi argomenti prediletti: creature del bosco, nonne dall’antico sapere, scorci toscani, antichi palazzi e luoghi misteriosi, narrati con la sua prosa scorrevole e coinvolgente. Uno dei miei racconti preferiti.

Stragi e popcorn” di Francesca Cappelli è un altro dei miei preferiti, un fantascientifico ambientato in un esclusivo cinema galattico. Racconto pieno di verve, ironia e fantasia che ho adorato dall’inizio alla fine.

Segue il racconto  di Alberto Pietrantoni, “Il Sapore della Morte”, coinvolgente avventura di una killer dal particolare potere paranormale. Originale e ben congegnato, uno stile dai tempi narrativi giusti.

Molto particolare il racconto urban fantasy di Giuseppe Gallato, “Il Settimo custode”, ambientato in Scozia e dalle atmosfere un po’ oniriche, in cui il protagonista Terzo riceve una missiva assai strana dal misterioso signor Axiomata. Che bel nome! Buon ritmo, bello stile, finale a sorpresa.

Anime colorate” di Serena Artuso è un paranormal romance molto… caleidoscopico,  ma devo ammettere che ci ho capito poco. Uno scritto basato più sulle suggestioni che su un plot.

Originalissimo il racconto diesel punk di Alberto Tivoli, “A tua immagine e differenza”, sia come stile che come contenuti, in cui si rivisita la storia contemporanea e vengono sottolineati gli orrori delle guerre.

Vano doccia” di Luca Simioni è un altro racconto che ho apprezzato moltissimo, scorrevole, ironico e originale, un racconto paranormale ove Marina ha a che fare con un fantasma dentro casa sua… molto furbetto!

Poi c’ è il mio racconto, “L’altra dimensione”. “L’altra dimensione” è un urban fantasy ambientato a Roma, in cui il poco convenzionale protagonista, Fabio Meniconi, si trova a vivere un’avventura nella dimensione parallela alla nostra insieme a un procione gigante , Klin (sì, omaggio al procione di Candy Candy, e omaggio anche a Rocket Raccoon dei Guardiani della Galassia), ove incontra una moltitudine di altri personaggi strampalati. L’ispirazione per questo racconto mi è venuta leggendo “Nessun dove” di Neil Gaiman, romanzo che ho anche citato nel racconto; il clou delle vicende si svolge a piazza Vittorio, tra gli storici magazzini Mas e la famosa Porta magica, una misteriosa porta custodita da due Gargoyle che faceva parte dalla villa seicentesca del Marchese Savelli Palombara di Pietraforte, villa che sorgeva nei pressi dell’Esquilino. 
La Porta magica a Roma, Piazza Vittorio.
Ph by Alessandra Leonardi 
Il Marchese era un noto alchimista frequentatore del salotto della regina Cristina di Svezia; i simboli incisi sulla Porta secondo la leggenda provenivano da un arcano manoscritto e spiegherebbero come creare la famigerata pietra filosofale. Invece nel mio racconto la Porta ha tutt’altro utilizzo!
La storia ha un lieve collegamento con il mio altro racconto pubblicato in IMDF VI, “I Cosiddetti fantasmi” : fanno infatti parte dello stesso “universo”, magari un giorno i due protagonisti Jessica e Fabio, si incontreranno per una nuova mirabolante avventura… chissà! ;-)

Segue “Il vecchio Oak” di Marco Losi , un fantasy ecologista che si svolge su due piani temporali, intenso e disturbante. Buona idea e buona la realizzazione.

Il racconto successivo è il divertente fantasy “Il giorno della protesta”, in cui il mercante Knurf si ritrova sotto processo. Una riuscita metafora della giustizia italiana attuale? Molto originale.

Non so in che categoria letteraria inserire “L’ultimo branco” di Claudio Lei, racconto molto particolare che parla di cani, padroni e reincarnazioni. Non chiarissimo, ma efficace; bel finale.

Segue il fantasy/noir “Franco il Nero” di Mirko Morotti, un racconto ben congegnato e coinvolgente il cui killer protagonista deve svolgere un compito particolare.

Il disegno grigio”, fantasy  di Sagas Original Works, parla di una prigioniera e di una inquietante creatura, un racconto di quelli che avrebbero avuto bisogno di più spazio per essere adeguatamente sviluppati, poiché i rapporti tra i personaggi, interessanti, avrebbero dovuto essere scavati più a fondo. Il finale non mi è del tutto chiaro.

Sogno in nero” di Massimo Tivoli è un distopico che mi è piaciuto molto, ha uno stile particolare che non è sempre lineare ma in questo genere di storia, a tratti onirica, sta più che bene.

La vedetta” di Marco Scaldini è un altro dei miei racconti preferiti: con un linguaggio scorrevole e una struttura che riesce a coinvolgere mi ha appassionato dall’inizio alla fine. Riuscirà a fuggire la solitaria vedetta in cima alla Torre? E cosa troverà una volta giunta in basso?

Segue “Il re pescatore” di Alessandro Fresta, un horror con vari personaggi  diviso in due parti collegate tra loro, magari non amalgamate alla perfezione. Mi è piaciuto il finale.

Chiude la rassegna di racconti “Ruggine” del sempre ottimo Marco Bertoli, che ci trascina insieme ai suoi anomali personaggi in un’avventura molto coinvolgente e divertente, con sorpresona nel finale, da cui si evince la capacità linguistica dell’autore.

Un’antologia da  non perdere, per la diversità e la varietà di stili, argomenti e personaggi!








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